Unire enologia ed economia locale con arte e cultura è la visione della cooperativa Barbera dei Sei Castelli, cantina sociale astigiana aderente a Confcooperative Piemonte che vuole essere un punto d’incontro ricco e sfaccettato, dinamico e di interesse.
Questo è il progetto che sarà presentato al pubblico domenica 30 giugno a partire dalle 10.30 con l’inaugurazione dei locali del nuovo Centro Enoturistico e soprattutto del nuovo museo “L’Anima del Vino” nella sede della Cantina, a Castelnuovo Calcea in regione Opessina 41.
Questo è il frutto della ricerca iniziata dalla Cantina nel 2010 per recuperare alcuni vecchi individui di Barbera particolarmente resistenti con cui creare nuovi vigneti e produrre il nuovo vino che la Cantina ha chiamato Il Risveglio del Ceppo. Una storia appassionante che ha meritato di essere raccontata nel museo, dove vino e arte si incontrano, anche grazie alle opere uniche dell’artista locale Ezio Ferraris, che ha selezionato e interpretato i vecchi ceppi estirpati a cui natura e tempo hanno dato forme particolari ed evocative.
Guidata dal desiderio di valorizzare in modo nuovo il territorio, la Cantina Barbera dei Sei Castelli ha progettato e costruito una struttura di ricezione turistica e non solo fondata su una nuova narrazione del territorio e del vino che non termina con il calice, ma prosegue e si arricchisce con la musica, l’arte, la letteratura, le immagini, la natura, la storia, l’ambiente e paesaggi che sono Patrimonio dell’Umanità.
Mario Sacco, Presidente di Confcooperative Piemonte Sud, afferma: “con 260 soci viticoltori, 800 ettari coltivati, e l’85% della produzione dedicata al vino Barbera, la Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli è il maggiore produttore in assoluto di Barbera d’Asti. Il progetto che sarà presentato il 30 giugno è la dimostrazione della potenza dello strumento cooperativo, che permette di costruire grandi progetti grazie al dialogo e alla condivisione di un obiettivo comune, che è la valorizzazione del territorio da tutti i punti di vista: lavorativo, economico, sociale. L’inaugurazione sarà un’occasione preziosa per riflettere insieme sul valore della cooperazione che contribuisce ad arricchire il nostro territorio unico grazie all’unione di bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche”.
Il progetto è anche testimonianza dei grandi risultati a cui la cooperazione sa arrivare, come mette in luce da Maurizio Bologna, Presidente della Cantina: “il nostro complesso di regione Opessina è il frutto concreto di decisioni corali e condivise tra tutti i nostri 260 soci e il risultato della preziosa professionalità e della continua dedizione che il nostro staff ha messo in campo per l’apertura di una struttura che è un unicum della nostra zona”.
Queste saranno alcune delle riflessioni che animeranno la giornata di domenica 30 giugno, durante l’open day pubblico del Centro Enoturistico e del Museo che si concluderà con un aperitivo offerto.