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La cooperazione è futuro: la parola a giovani cooperatori e cooperatrici

La cooperazione è futuro: la parola a giovani cooperatori e cooperatrici

L’intervista ad Alessio Chiavarino, direttore generale di Cantina Clavesana e membro del gruppo di coordinamento della Commissione Giovani Imprenditori di Confcooperative Piemonte.

venerdì 5 settembre 2025

Continuano le interviste ai giovani cooperatori del territorio di Confcooperative Piemonte Sud. L’intervista ad Alessio Chiavarino, direttore generale di Cantina Clavesana e membro del gruppo di coordinamento della Commissione Giovani Imprenditori di Confcooperative Piemonte.

 

Qual è il tuo percorso professionale e come sei entrato nel mondo della cooperazione?

 

Come accade a molte persone, sono entrato in contatto con il mondo della cooperazione per caso, quando ho iniziato ad affacciarmi al mondo del lavoro. Durante il mio percorso di laurea triennale in Economia mandai la mia candidatura a diverse imprese per un tirocinio curricolare, tra le quali c’era anche Cantina Clavesana, cooperativa vitivinicola cuneese. Dopo il loro riscontro positivo, iniziai a lavorare lì nel 2015, ma il nostro rapporto continuò anche successivamente: così oggi, a distanza di 10 anni, sono ancora in questa cooperativa agricola, luogo del mio primo e finora unico lavoro strettamente legato alla mia formazione.
 

Come si dovrebbe valorizzare il contributo delle giovani generazioni all’interno del mondo cooperativo e come andrebbe integrato con quello delle generazioni passate?

 

I giovani vanno da un lato accompagnati e dall’altro ascoltati: è importante trovare e mantenere questo equilibrio per arricchire la visione cooperativa senza perdere l’insegnamento di chi ha maturato più esperienza. Nella pratica penso che sia necessario dare ai giovani dei margini sia di manovra sia di errore, in modo che possano farsi le ossa anche imparando dai propri errori.

Valorizzare lo spirito d’iniziativa e dare responsabilità: penso che sia questa la strada giusta per crescere insieme all’ombra di valori comuni e condivisi.

 

Un aspetto su cui la cooperazione può migliorare in futuro?

 

La fiducia in se stessa. La cooperazione deve continuare a credere nelle proprie ambizioni e nei propri valori, nella convinzione che un modello lavorativo serio, onesto e inclusivo è davvero possibile e reale. Non deve accontentarsi, ma puntare in alto con la consapevolezza che la strada, anche se lunga e tortuosa, è quella che offrirà il panorama migliore.

La cooperazione è un investimento nel lungo periodo da parte di tutti, soci e lavoratori. Penso ad esempio alle politiche che erano state intraprese anni fa da Cantina Clavesana: ormai da molto tempo i soci hanno l’obbligo di conferire la totalità delle loro produzioni alla cooperativa, mentre nei decenni passati si conferiva solo parte del prodotto. Non è stato facile fare questo passaggio, ma è stato necessario per lavorare in totale trasparenza e serietà, garantire ai consumatori un prodotto di alta qualità e valorizzare il lavoro dei soci.

Oggi siamo spesso portati a ragionare secondo le logiche del mondo, votate alla comodità e alla velocità. Invece è importante restare coraggiosi e fare scelte anche impopolari, ma ripaganti nel lungo periodo. Quello che fa la cooperazione ha un valore, e questo valore dobbiamo riconoscerlo noi per primi.