Le colline delle Langhe raccontano da decenni una storia fatta di vigne, tradizione e passione. È qui che il vino ha tracciato il destino di un intero territorio, trasformandolo in un patrimonio riconosciuto in tutto il mondo. Al centro di questo percorso c’è la cooperazione: un modello che ha permesso a tanti viticoltori di unire le forze, dando dignità al lavoro nei campi e valore a ogni grappolo.
In tutta la regione, molte cantine segnano il tempo della vendemmia con momenti di festa. Tra queste, La Cantina Terre del Barolo, nata nel 1958 a Castiglione Falletto e oggi parte di Confcooperative Piemonte, ha celebrato la sua 67ª Festa della Vendemmia con due giornate ricche di eventi.
Il programma ha preso il via sabato 6 settembre, alle 21, con la proiezione del cortometraggio Signor Calandra di Andrea Icardi, realizzato nell’ambito del progetto “Abitare il Piemontese”, che festeggia i suoi dieci anni. Una pellicola che restituisce la memoria di Davide Calandra, figura dell’Ottocento cuneese che ha investito tutta la sua vita nel portare la formazione per i bambini delle valli cuneesi. Un uomo capace di coniugare senso civico, imprenditorialità e amore per la propria terra.
Domenica 7 settembre la festa è continuata con un aperitivo, la visita guidata in cantina e la cena sociale per i trecento soci che quotidianamente custodiscono il patrimonio vitivinicolo della zona del Barolo.
Tra i momenti più significativi della giornata, la terza edizione del riconoscimento “Quelle che…”, con cui sono state premiate tutte le donne socie della cooperativa. «Abbiamo voluto dare un riconoscimento speciale alle tante donne del vino che fanno parte della nostra cooperativa – ha spiegato il presidente di Terre del Barolo Paolo Boffa –. Rappresentano una parte importante dei nostri associati e sono una risorsa fondamentale per concretezza e capacità di visione». Un segnale importante che ribadisce quanto la presenza femminile stia assumendo un ruolo sempre più rilevante nella cooperazione agricola.
E proprio una donna, Rosa Oberto, vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud con delega all’agricoltura e vicepresidente della Cantina Terre del Barolo, ha commentato: «La nostra forza è sempre stata la cooperazione. Essere parte di una realtà collettiva significa avere la certezza di un futuro condiviso, in cui ogni socio è protagonista. Questa festa non celebra solo il vino, ma anche l’impegno, la solidarietà e il legame con la terra che ci unisce da generazioni».
La giornata è stata anche occasione di confronto sulle sfide del settore agricolo. Negli interventi di Alessandro Durando, vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud, e Carlin Petrini è emersa la necessità di dare nuove prospettive alla cooperazione in agricoltura, rafforzando la qualità del lavoro e costruendo strumenti capaci di tutelare sia i produttori sia i lavoratori. «La cooperazione agricola ha davanti a sé sfide importanti – ha sottolineato Durando –. Serve chiarezza, correttezza e un impegno costante nel garantire dignità al lavoro, trasparenza nei rapporti e un ruolo centrale per i soci. Solo così potremo affrontare con credibilità le trasformazioni del settore e rispondere alle esigenze delle comunità».
«La Festa della Vendemmia è la testimonianza concreta di come la cooperazione riesca a trasformare un lavoro duro in un progetto comune» sottolinea Mario Sacco, presidente di Confcooperative Piemonte Sud. «Terre del Barolo è la dimostrazione di come l’unione tra viticoltori, il rispetto per l’ambiente e la valorizzazione del territorio possano generare non solo eccellenza enologica, ma anche coesione sociale e sviluppo culturale».
Così, anno dopo anno, la vendemmia diventa una celebrazione della comunità, del senso di appartenenza e di quella magia che vede il vino diventare simbolo di italianità e ambasciatore delle Langhe nel mondo.