Le nostre notizie

“40 anni e oltre”: la Cooperativa Emmanuele celebra la sua storia e i suoi valori

“40 anni e oltre”: la Cooperativa Emmanuele celebra la sua storia e i suoi valori

Una serata partecipata e ricca di contenuti ha celebrato i quarant’anni della Cooperativa Sociale Emmanuele. L’evento “40 anni e oltre”, ospitato a Cuneo, è stato l’occasione per rileggere una storia di impegno socio-educativo radicata nel territorio e per aprire una riflessione condivisa sul futuro del lavoro sociale e della cooperazione.

 

mercoledì 17 dicembre 2025

Aderente a Confcooperative Piemonte Sud, la Cooperativa Sociale Emmanuele ha festeggiato nel 2025 quarant’anni di attività, segnando una tappa importante di un percorso costruito nel tempo attraverso relazioni, servizi e responsabilità condivise. Lunedì 15 dicembre 2025 presso l’Ex Chiesa di Santa Chiara a Cuneo ha avuto luogo un anniversario per celebrare quello che è stato, ma anche per interrogare il presente e immaginare il futuro del lavoro sociale, confermando il valore dell’impresa cooperativa come strumento di sviluppo umano e territoriale.

Fondata nel 1985 dall’incontro di persone accomunate da ideali umanitari ed etici maturati nel volontariato e nell’ambito socio-assistenziale, la Cooperativa Emmanuele è una cooperativa di tipo misto che opera sul territorio di Cuneo progettando e realizzando servizi socio-educativi rivolti a minori, famiglie, adulti e anziani. Fin dall’inizio, il lavoro della cooperativa si è sviluppato attraverso processi “dal basso”, a partire dall’ascolto dei bisogni concreti e in stretta collaborazione con Comuni, scuole, parrocchie e organizzazioni locali. Da questa rete è nato il primo servizio storico, la Comunità Educativa Residenziale per minori, attiva da 35 anni, a cui si sono progressivamente affiancati servizi di educativa di strada, centri aggregativi, interventi nelle scuole, percorsi interculturali e formativi, accompagnamento di adulti in difficoltà, sostegno alla genitorialità e progetti di attivazione sociale per gli anziani.

Nel tempo, pur mantenendo saldi i valori fondanti, la cooperativa ha rafforzato la dimensione professionale degli interventi, grazie all’ingresso di nuovi soci e lavoratori. Un’evoluzione che racconta bene il valore aggiunto della cooperazione: un modello di impresa capace di crescere senza perdere la propria identità, mettendo al centro le persone e il territorio.

L’evento “40 anni e oltre” si è aperto con un momento di accoglienza e un piccolo laboratorio creativo, pensato per valorizzare il contributo di chi, in questi quarant’anni, ha costruito la cooperativa come comunità viva e partecipata.

Cuore dell’evento è stata la tavola rotonda, moderata da Franca Beccaria di Eclectica+, che ha dato voce a esperienze, ruoli e generazioni diverse, offrendo uno sguardo articolato sulla storia e sulle prospettive della Cooperativa Emmanuele. Brunella Dalmasso, socia fondatrice, presidente per 22 anni e attuale direttrice, ha ripercorso le origini della cooperativa, richiamando la spinta ideale che ha dato avvio al progetto e la capacità, nel tempo, di restare fedeli a quei valori adattandosi ai cambiamenti sociali. Enrico Santero, responsabile dell’Area minori e socio entrato in una fase di sviluppo dei servizi, ha sottolineato l’importanza del pensiero laterale e creativo che ha sempre caratterizzato Emmanuele: rispondere ai bisogni, sì, ma cercando risposte nuove, non limitate all’emergenza, capaci di aprire possibilità diverse. La voce delle nuove generazioni è stata portata da Gabriele Farina, educatore e socio, che ha raccontato lo sguardo dei giovani sul lavoro educativo e sul senso di appartenenza cooperativa.

Dal lato istituzionale, Matteo Ravera, sindaco di Boves, ha richiamato una collaborazione ormai quindicennale con la cooperativa, nata dall’attivazione di presidi educativi sul territorio come risposta condivisa a bisogni emergenti. Giancarlo Arneodo, presidente del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, ha evidenziato la lunga e costante sinergia con il servizio storico di comunità per minori, sottolineando il valore del lavoro in rete tra enti pubblici e cooperazione sociale. Alessandro Durando, vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud, ha ampliato lo sguardo al contesto più generale, ricordando come il mondo cooperativo sia cambiato nel tempo e come le cooperative sociali siano oggi attori economici fondamentali, capaci di generare occupazione, servizi e coesione sociale. Francesca Perlo di NOAU | Officina Culturale ha infine aperto una riflessione sul confine tra sociale e cultura, raccontando esperienze di welfare culturale e la necessità di inventare nuovi modi di fare cultura insieme, in rete.

Gli interventi sono stati intervallati dalle letture di Dispari Teatro, che hanno accompagnato e approfondito i temi emersi: dalla poesia di Franco Arminio, con il suo richiamo alla lentezza e alla cura delle piccole cose, alla metafora del “paradosso dell’arciere” di Mauro Berruto, fino ai riferimenti alla cooperazione come forza collettiva tratti da Michela Murgia e alla visione educativa trasformativa di Danilo Dolci. A chiudere la tavola rotonda, una domanda condivisa - “Oggi essere rivoluzionari nel sociale vuol dire?” - ha restituito parole chiave forti: innovazione, coraggio di rallentare, attenzione ai bisogni delle persone, recupero del senso del “noi”, credere nel potere della bellezza. 

Nel suo intervento conclusivo, la presidente della Cooperativa Emmanuele Elena Barberis ha evidenziato il significato profondo della serata anche per chi lavora all’interno della cooperativa: «Spesso fatichiamo a ritagliarci il tempo per fermarci. Regalarsi una serata come questa ha permesso di riconoscere il nostro lavoro anche dall’esterno e di ricordarci, come gruppo, i valori che abbiamo in comune. È questo che ci sostiene nei momenti difficili e ci aiuta a guardare oltre».

Un messaggio che si inserisce pienamente nella visione di Confcooperative Piemonte Sud, come ha sottolineato il presidente Mario Sacco: «La Cooperativa Emmanuele rappresenta bene il valore della cooperazione: imprese che operano sul mercato, ma che non perdono mai di vista la centralità delle persone e della comunità. Quarant’anni di attività dimostrano che questo modello è solido, attuale e capace di futuro».

La serata si è conclusa con un buffet conviviale, occasione informale per ritrovarsi e celebrare insieme un anniversario che non segna un punto di arrivo, ma una tappa di un cammino che continua, all'insegna della cooperazione e della lungimiranza